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Alter
(romanzo, ed. La Campanella, 2003)
Dalle nebbie della memoria emerge una figura inquietante, amata e poi
perduta. Per ritrovarla comincia un viaggio nel tempo e nel
mondo…
"Ognuno di noi è un mondo di abissi e di montagne, di foreste e di
deserti, dove angeli e demoni si contendono in silenzio la nostra
anima". |
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Il libro
inizia così: |
Un po’di tempo fa, durante una cena fra amici, si cominciò a
parlare dell’amore. Ero seduta fra coppie tenaci, quelle che si
formano sui banchi di scuola e poi, con la naturalezza delle
monadi liebniziane, si avviano tranquille verso una vita in
comune.
Come argomento era inconsueto per noi, la maggior parte dei
commensali sembrava quasi imbarazzata a parlare di cose avvenute
tanti anni prima. Su qualcosa però erano tutti d’accordo:
nessuno di loro aveva mai scritto una lettera, un biglietto
d’amore. Non ce n’era mai stato bisogno.
Allora mi sei venuto in mente tu.
O, meglio, pensai a quel non – tu che mi era rimasto. Da te non
avevo mai ricevuto parole scritte, una frase da stringere fra le
mani, un foglio sgualcito da riguardare tante volte. Della
nostra storia mi era rimasto solo il ricordo.
Avevi sempre detto di non avere il tempo per scrivermi una
lettera. Non ho mai saputo se fosse la verità.
Adesso ti racconto la mia parte della storia, quella che non
conosci.
Tu sai scrivere, un giorno magari la vorrai narrare tutta
intera. In fondo è una storia e tutte le storie andrebbero
raccontate.
Continuerò fino a quando non scomparirai di nuovo dalla mia
vita, non voglio perdere più niente di noi e questa è l’ultima
possibilità che mi rimane. Aspetterò di parlare con te e poi,
ogni volta, racconterò. Sarai tu a decidere cosa fare delle mie
parole. Come sempre.
Cercherò di andare indietro nel tempo in canone inverso perché
poi tu possa andare avanti.
Per me è più facile. Ho solo il passato da raccontare.
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